Il bilancio come strumento d’impresa

Lo storytelling del bilancio d’esercizio(?)

Il Covid sta mettendo a dura prova il tessuto imprenditoriale italiano, per questo motivo la Camera di Commercio di Genova e Innexta – Consorzio camerale per il credito e la finanza – hanno organizzato due  webinar per aiutare le imprese a organizzare una comunicazione finanziaria efficace. 

Il primo webinar si è concentrato sul tema del reperimento di liquidità; il secondo ha posto interessanti quesiti: in che modo banche e altri interlocutori finanziari leggono il bilancio? Su quali aspetti concentrano l’attenzione? Perché bilanci apparentemente perfetti vengono bocciati? Nella valutazione complessiva, in che modo e con quale peso entra in gioco la Centrale dei Rischi? E in che modo può condizionare l’accesso al credito? 

Hanno partecipato Paolo Ravà, presidente dell’Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Genova , Luca Zuccotti direttore generale di Fidicom e Segretario Generale dell’Associazione Confidi Italiani e Vincenzo Cantelli dottore commercialista studio NCTM.

Il tema più importante del webinar è stato un approccio nuovo al Bilancio d’esercizio: come strumento da valorizzare per comunicare il proprio valore d’impresa. Il bilancio d’esercizio è spesso erroneamente visto come incombenza fiscale, una formalità bancaria. In realtà, con un approccio nuovo il bilancio rappresenta sempre più la carta d’identità finanziaria dell’azienda, capace di condizionare il buon esito di una richiesta di finanziamento. Insomma, bilancio strumento strategico, di marketing, e non solo, anche strumento di relazione; utilissimo per le aziende proprio in chiave strategico-competitiva. Anche il bilancio ha bisogno del suo storytelling, insomma. Ecco allora l’importanza di “saper raccontare”, in Nota integrativa, con grande trasparenza e chiarezza, la “solitudine dei numeri”…anche se non sono “primi”. Raccontare uguale dimostrare (non sempre, ma almeno ogni tanto); e dimostrando che la propria azienda è in equilibrio economico – finanziario – patrimoniale, si otterrà credibilità e ascolto dal mercato, ovvero posizionamento migliore sul target rispetto ai propri competitor a parità di bilancio. Tutto quello che non è percepibile – o peggio potrebbe essere male interpretabile – dai conti dello stato patrimoniale e del conto economico è passibile di divenire un rischio, una criticità che deve essere ottimizzata. 

Take at home. Quali buoni consigli ci portiamo a casa per stare in equilibrio, prima ancora di raccontarlo? Non esporsi troppo a livello finanziario (il rapporto fra fatturato e indebitamento non dovrà superare il 60%), avere una buona capacità di far fronte ai propri impegni adottando strumenti di budget per analisi prospettiche, avere un buon rendiconto bancario che produce cashflow libero, avere un buon margine operativo (Ebit). 

Così sicuramente il valore della propria azienda cresce e non si rischia di condizionare il credito ed entrare in centrale rischi come debitore sofferente, stato che potrebbe influenzare il rating apportando uno stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l’insolvenza del debitore e l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici per far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.

Tra le notizie utili alle aziende segnaliamo a nostra volta che l’accesso ai dati della Centrale dei rischi della Banca d’Italia da parte dei diretti interessati è gratuito. Dal 2 ottobre 2020 le società possono sottoscrivere sulla piattaforma “Servizi online” un abbonamento per ricevere mensilmente i dati della CR al proprio indirizzo PEC. L’abbonamento è gratuito e ha la durata di un anno.

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