Il futuro della comunicazione: scenari e tendenze in evoluzione

Comunicare domani Il futuro non è più quello di una volta

Il recente evento “Comunicare Domani”, organizzato da UNA – Aziende della Comunicazione Unite, ha offerto uno sguardo approfondito sul tema del futuro della comunicazione. “Il futuro non è più quello di una volta” è il titolo di questa edizione 2023, tenutasi mercoledì 15 novembre presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano.

Si è discusso di un futuro che nel contesto attuale suscita timore, un futuro segnato da sfide come il cambiamento climatico, le tensioni globali e l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale.

Il Presidente UNA , Davide Arduini, ha aperto l’evento con una parola chiave: “Trend”. Cinque lettere da cui derivano cinque parole utilizzate come veicolo di riflessione.

Times, sottolinea l’importanza di analizzare il nostro tempo presente per comprendere l’immagine del futuro.

Resilience, se ne sente parlare spesso, evidenzia la necessità di adattabilità e resistenza, da parte dei consumatori e delle aziende che devono in un certo senso sopravvivere al futuro che li aspetta.

La “E” di Environment richiama l’impellente tema della sostenibilità.

Numbness, l’intorpidimento dei consumatori di fronte alla sovrabbondanza di informazioni.

Disruption, ricorda che la creatività è la chiave dell’innovazione, e le aziende di comunicazione devono abbracciare e cavalcare l’innovazione.

Ma come si traducono queste riflessioni in numeri?

L’Università di Pavia e UNA hanno recentemente presentato la seconda edizione dell’Osservatorio Aziende della Comunicazione, una collaborazione che ha fornito una panoramica sullo scenario attuale del settore. Obiettivo della ricerca è riordinare in modo sistematico la conoscenza derivante da fonti esistenti, istituzionali e non, creando percorsi interpretativi innovativi.

Si riscontra una diminuzione complessiva delle imprese nel mercato italiano, scese da oltre 10.500 nel 2020 a circa 9.750. Questo calo, concentrato principalmente tra le microimprese, testimonia una trasformazione dinamica. Le nano agenzie diminuiscono, mentre le medie imprese si stabilizzano.

Nonostante la riduzione numerica delle aziende, la comunicazione è in piena ascesa. Il business complessivo vale quasi 22 miliardi, con il 60% destinato alle aziende di grandi dimensioni. Questo fenomeno evidenzia una richiesta di servizi più ampia, forniti da aziende ibride. Le piccole imprese, pur essendo vitali, stentano a soddisfare questa crescente domanda.

La tendenza verso aziende più strutturate sottolinea l’importanza di sinergie e collaborazioni, favorendo l’emergere di piattaforme associative collaborative, come UNA. In un panorama dove la comunicazione è un elemento chiave, la necessità di alleanze solide è fondamentale per il successo.

Il mondo del Digital Advertising e delle Relazioni Pubbliche registra una crescita significativa, evidenziando un quadro generale molto positivo per l’intero settore. Gli investimenti sono in aumento grazie a un’offerta più strutturata e ampia. L’incremento dei risultati nel settore pubblicitario è un segnale tangibile di resilienza del mercato.

Anche UPA conferma la crescita del settore, nonostante le incertezze economiche. Le aziende, pur affrontando pressioni sui margini, continuano a investire nella pubblicità, percependola come una leva strategica piuttosto che una spesa da tagliare. Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA, parla anche di Influencer Marketing come trend 2023, con investimenti cresciuti del 10%. Attualmente, il 90% delle aziende si affida a influencer e content creator. Questo dato sottolinea il passaggio da una tendenza emergente a una pratica consolidata e irrinunciabile. Gli investitori pubblicitari riconoscono sempre più la potenza immediata di queste figure nel connettersi con il pubblico. Gli influencer non sono più portavoce della marca, ma partner strategici per le aziende che cercano di navigare nell’oceano in continua evoluzione della comunicazione digitale.

Di seguito riportiamo brevemente l’aggiornamento UNA delle proiezioni sugli investimenti nei media per la fine dell’anno in corso e una prima previsione per il 2024.

Secondo i dati raccolti dal Centro Studi UNA e UNA Media Hub, nonostante un contesto italiano fragile, il settore pubblicitario si dimostra solido. Nel 2023 si prevede che raggiungerà un valore di 8.903 milioni di euro, con una crescita del 3%.

TV e Digital sono i principali driver, costituendo l’85% del mercato. Lo studio condotto sulla TV comprende l’Advanced TV e la TV Lineare, per una valorizzazione totale di 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 2,8% rispetto all’anno scorso.

Per quanto riguarda la Radio, il mercato ritorna ai livelli pre-pandemia, con un valore di 400 milioni di euro e una crescita del 4% rispetto al 2022. Anche l’OOH (Out Of Home) conclude l’anno positivamente con un valore di mercato di 450 milioni e una crescita dell’11,9%.

È possibile consultare la fonte “Stima degli investimenti del mercato Media 2023 – 2024” direttamente qui.

Nonostante le sfide e le trasformazioni del panorama della comunicazione in Italia, emerge una narrativa di adattamento e crescita. Le aziende sono chiamate a collaborare, adottando un approccio ibrido per soddisfare le esigenze di un mercato in costante evoluzione. La comunicazione si conferma come una forza trainante strategica, dimostrando il suo ruolo chiave.

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