Back to restart: svuotando lo zaino

Oggi è il primo ottobre. Una volta, a essere precisi fino al 1976, primo ottobre significava “primo giorno di scuola”. Per tutti. I fiocchi grandi sul davanti e le cartelle con le fibbie. E oggi riprende l’attività del nostro Centro Studi, con INova numero 17. Un numero particolare. Avete presente quella valigia che rientrati dalle ferie si lascia per qualche giorno lì, nell’angolo, rimandando il tempo del suo – definitivo – svuotamento (dagli scontrini, dai biglietti, dalle cose che abbiamo portato dal nostro tempo di apparente “vuoto” dall’impegno produttivo). Ebbene oggi svuotiamo lo zaino! Tanto per cominciare, diamo le soluzioni del gioco dell’estate che abbiamo proposto in agosto. Le nostre foto del lockdown per la campagna nazionale firmata da Studiowiki “The Show must go home” sono oggi associate alla citazione proposta da ciascuno di noi.

Federico Alberto: “Cosa sono i mortali se non ombre anzitempo? […] Sono poveri vermi ma tutto fra loro è imprevisto e scoperta. […] nemmeno noialtri, sappiamo il fondo di quei cuori. C’è persino, tra loro, chi osa mettersi contro il destino. Soltanto vivendo con loro e per loro si gusta il sapore del mondo”. Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò.

Alessio Lo Muzzo: Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso Albert Einstein

Martina Gennarelli: Perché la vita è un brivido che vola via. È tutto un equilibrio sopra la follia Sally, Vasco Rossi

Linda Nano: Vi è un’età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un’altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare. Ora è forse l’età di un’altra esperienza: quella di disimparare, di lasciar lavorare l’imprevedibile rimaneggiamento che l’oblio impone alla sedimentazione delle cognizioni, delle culture, delle credenze che abbiamo attraversato Questa esperienza ha, io credo, un nome illustre e fuori moda, che oserei assumere qui senza complessi, al crocevia stesso della sua etimologia: Sapientia, ovvero nessun potere, un po’ di sapere, un po’ di saggezza e quanto più sapore possibile Roland Barthes – La citazione è tratta dalla lezione inaugurale del corso di Semiologia letteraria che Barthes tenne al Collège de France nel 1977. Fu poi pubblicato l’intero testo integrale in Leçon, Edition Du Seuil Paris 1989.

Elisa Di Padova: La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi. Marcel Proust.

Valeria Morando: Ciò che noi sappiamo è che, in un modo non stereotipato, nessuno sa nulla. Non puoi sapere nulla. Le cose che sai… non le sai. Intenzioni? Motivi? Conseguenze? Significati? Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere. — Philip Roth, libro La macchia umana.

Stefano Romasi: Preziosa e fragile | Instabile e precaria | Chiara e magnetica | Leggera come l’aria” Viva la libertà, Jovanotti.

Valentina Buratti: Le aziende che recintano i propri prodotti non fanno altro che ridurre la velocità dell’innovazione Larry Page.

Giovanna Ricca: All’infuori del sole, dei baci e dei profumi selvaggi, tutto ci sembra futile. Albert Camus.

Matteo Beretta: Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sugli errori Friedrich Nietzsche.

Riprendiamo anche il piacevole appuntamento con i tributi di Valeria Morando. Per la ripresa di INova la nostra Art ha pensato a Quino, scomparso ieri, con una Mafalda evocativa. Mafalda, manco a dirlo, ha sei anni e oggi, nel tempo delle sue strisce, forse ha vissuto il suo primo giorno di scuola. Col fiocco grande e la cartella con le fibbie.

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