Un Mandala per i tempi duri

Cioccolato, orologi, diavoli e schiuma di riso

Un Mandala per i tempi duri, è l’immagine che ci propone oggi, per il terzo numero di INova, Valeria Morando. E noi aggiungiamo: un Mandala per provare a capire. Il termine Mandala indica infatti l’atto di fare ordine nello spazio del sacro; l’etimologia nasce dall’atto di tagliare e separare la schiuma densa del riso bollito. Altre longitudini: dall’Asia poi non così lontana come pensavamo, saltiamo nella nostra Europa con la stessa velocità di un virus e proviamo a fare un ragionamento, decisamente provvisorio. L’Italia viene elogiata per il modello di gestione del Covid19 e seguita ed imitata da altri Paesi. Gli errori di UK e USA sono ormai Storia. E ora che i fatti hanno confermato la bontà delle nostre decisioni? Che, anche un po’ inconsapevolmente, e a causa – o per merito, si dovrà dire – del crescere tragico dell’emergenza che ci ha dato alla fine ragione fuori e dentro casa (e, direi, per le vite che stiamo perdendo e le costrizioni a cui i più si stanno ordinatamente sottoponendo avrei preferito, almeno come cittadino, avessimo avuto torto). Che abbiamo aggiustato la reputazione italiana che a fine febbraio primi di marzo, per colpa – lo sappiamo – di un’infilata di panzane comunicative che manco Nixon… Ora urge la domanda: cosa fare o cosa non fare? Siamo sempre stati posizionati, almeno negli ultimi 700 anni, come ci ha raccontato Cindy Crowford per l’Acqua San Benedetto, o, direi un po’ meglio, come ha scritto Dante: “il bel paese là dove il sì suona”(Inf. XXXIII v. 79). Ora, il modello Italia racconta, oltre la solidarietà, di organizzazione, spirito di corpo, patriottismo forse, speriamo, sano. Insomma, stiamo superando a destra gli svizzeri? Farà bene? Non rischia questa nuova narrazione, che a me personalmente piace, e oggi è forse l’unica possibile, di deprimere quell’altra? Dobbiamo cavalcarla anche dopo la prima fase di questa crisi globale? La vogliamo passeggera o preferiamo affondare già da oggi e per domani al fine di farla strutturale? Non sostituiremo certo la pizza con la cioccolata e il mandolino con gli orologi. Ma cosa comporterà non essere solo più il Bel Paese è una domanda che credo sia giusto porci, pur dal cuore del ciclone. Mi viene in mente di andare a rileggere un grande libro del 1983: L’Italiano di Bollati, sono certo troveremo lì utili consigli per provare a rispondere a queste domande che molto semplicemente forse non possono ancora avere risposta.

E nell’attesa di una risposta ci guardiamo una serie di Sky, Diavoli. E proviamo anche a ragionarci un po’ su grazie al webinar organizzato dalla Luiss Business School: Quale finanza senza etica? Il caso Diavoli. L’evento si terrà l’8 maggio alle 18.00 con l’obiettivo di affrontare i temi della nuova serie televisiva, tratta dal best seller di Guido Maria Brera e prodotta da Sky e Lux Vide. Al dibattito online parteciperanno l’autore Brera, il protagonista Alessandro Borghi, Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide, e Maximo Ibarra, CEO di Sky Italia. Durante l’incontro,  i protagonisti, moderati dal direttore della Luiss Business School Paolo Boccardelli, affronteranno i temi della finanza, in particolare, quanto la finanza stessa sia diventata una parte importante della globalizzazione, e quali possano esserne i risvolti in assenza di una guida etica.

Per partecipare è necessaria la registrazione al seguente link: Luis Business School

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