Paperino innovatore da sempre! E nuovi argomenti?

Editoriale parte uno. Globalizzare l’invenzione.

Valeria Morando torna un po’ bambina e ci propone una rivisitazione del mitico Paperino di Walt Disney, insieme a Topolino due icone del secolo scorso che hanno saputo attraversare il nuovo millennio mettendosi a loro agio nel nuovo orizzonte temporale. A differenza di molti altri simboli del Novecento che – per quanto mitici – denunciano con chiarezza il tempo della loro origine, certi personaggi di Walt e di quella stupefacente officina creativa che è stata ed è la Disney, davvero non tramontano mai e continuano ad accompagnare la vita e l’immaginario di milioni e milioni di bambini, bambine e adulti in tutto il mondo. Una globalizzazione della fantasia. La stessa fantasia che è motore di tutte le grandi scoperte e di tutte le migliori innovazioni. Alla palestra degli innovatori liguri che hanno partecipato al Progetto delle Camere di Commercio italiane Top of the Pid si è affacciata la nostra Giulia Rossi, restituendoci i risultati della premiazione. Vediamo come è andata per la Liguria, provando anche a leggere tra le righe lo stato delle capacità innovative del nostro tessuto produttivo: un sistema fatto di uomini e donne che tutti i giorni si svegliano e progettano un pezzo del nostro domani. Sì, perché la Liguria è – da sempre – anche questo. E, forse, troppo spesso, i primi a dimenticarselo sono proprio i liguri. Insomma, “Liguria, non sol mare” vale bene ricordarselo e ricordarlo a tutti: in fin dei conti si tratta di identità, in questo caso della nostra.

Editoriale parte due. Words are in the air (like Covid & Love). Verso nuove regole del discorso?

Come proveremo a vedere nel testo che ho scritto per questo numero, il futuro non si costruisce solo con i mattoncini della fantasia dell’invenzione, bensì anche e sempre con la creatività della relazione. Dio creatore, puro primo ente creativo, è immobile nella sua assenza di relazioni (con il creato e le creature). Se – con Aristotele – intendiamo la relazione come “ciò che si comporta in un certo modo verso qualcos’altro”, allora possiamo dire che l’ente creativo primo non ha relazioni. Dio non cambia (e non gioca a dadi). L’uomo cambia (e gioca a dadi). L’uomo è relazione. Tutto in lui è relazione. Qualunque possibile oggetto di creatività umana è tale in virtù di relazione ad altro da sé; e la sua natura è influenzata non solo da alcune relazioni, ma in misura diversa da tutte: ovvero dalla totalità delle relazioni del mondo in un preciso momento dato. La creazione (fare) nasce dalle precondizioni del discorso possibile di una data epoca. E questo discorso che è possibile fare (episteme) è l’insieme finito di tutte le relazioni di senso possibili in quella data epoca (sapere). La creatività è la relazione fra il corpo sociale e il corpo individuale.

Buona lettura!

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