Il Cammino di Santiago: un’avventura, un pellegrinaggio, un gioco.
Due amiche di vecchia data, due zaini mediamente pesanti, curiosità e desiderio di un’esperienza unica che, un passo alla volta, si modella per diventare quello che non ti aspetti.
Questo è il punto di partenza comune a tutti i pellegrini “laici” del Cammino che porta, attraverso nove percorsi “ufficiali” e sei “abusivi”, camminatori da tutto il mondo fino a Santiago de Campostela.
Abbiamo scelto il Cammino inglese perché, poco battuto e della lunghezza di circa 120 km, permette di compiere il tragitto minimo di 100 km per ottenere la Pergamena ufficiale. Perché il cammino oggi, ammettiamolo, è soprattutto questo: una sfida con noi stessi macinando chilometri per raggiungere la meta, un gioco alla ricerca dei timbri necessari da apporre sul passaporto del pellegrino (minimo due) senza i quali la fatica è “inutile”.
Sacro e profano si mescolano per diventare una perfetta macchina commerciale che funziona da 14 secoli e che oggi, come ha dichiarato il Ministro dell’economia spagnolo durante il Covid, è la quarta gamba finanziaria della Spagna. Un fenomeno senza uguali nel mondo, seconda meta di pellegrinaggio dopo San Pietro.
Sui 9 percorsi ufficiali, costellati da ostelli, alberghi, ristoranti e negozietti di gadget, un’esplosione di pellegrini negli ultimi trent’anni sostiene l’economia locale, coinvolgendo anche gli abitanti, che si prestano a offrire, come alle origini, ospitalità e vitto: lungo i percorsi, soprattutto nei tratti più impervi, si trovano corner forniti di frigoriferi portatili con acqua e cibo in cambio di un piccolo obolo.
Eppure, non è sempre stato così. Per 13 secoli il Cammino voleva solo dire una cosa: farsi perdonare i propri peccati. Il pellegrino doveva essere solo, in silenzio, votato alla sobrietà e alla rinuncia a vizi e passioni. La sua era un’esperienza di totale ascolto: dei suoi pensieri, della natura, di Dio. Sulla tomba di San Giacomo in Cattedrale, come oggi, si compie un ultimo solenne atto in cambio del perdono dei peccati: perdonare chi ci ha fatto soffrire, benedire il nemico, liberarsi dal fardello del rancore e del desiderio di vendetta.
Le guerre hanno interrotto la tradizione e molte aree coinvolte dai cammini, definiti a seconda del punto di partenza dei pellegrini di diverse nazionalità, sono stati deturpati da deforestazioni e dalla creazione di zone industriali. Solo il più antico percorso, il Cammino francese di 800 km, che parte da Cluny in Francia, è rimasto completamente intatto.
Ma nel 1989 accade un evento straordinario: Papa Giovanni Paolo II decide di celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù a Santiago e improvvisamente, dopo quasi un secolo, si ricomincia a camminare e prende il via quel fenomeno che oggi tutti conosciamo. Un pellegrinaggio che sempre di più assume la forma laica dell’esperienza originale, oppure la ricerca di un miracolo nella nostra vita, ma che alla fine riesce a cambiarti e a farti capire che il miracolo siamo noi. E che il senso che cerchiamo in questo mondo, il compimento della vita, il luogo del tesoro è il luogo in cui ci si trova.
Buen Camino