Cose che abbiamo imparato quest’estate

Editoriale

By Paola Iacona

Per la maggior parte di noi (tranne per il nostro direttore creativo ndr) le ferie sono finite, ma prima di archiviarle definitivamente, proviamo a raccogliere e condividere idee e ispirazioni che abbiamo coltivato durante questo periodo di rinvigorente lentezza.

La pausa estiva è servita per afferrare opportunità troppo spesso rimandate, per scrivere poesie, per lasciar correre i pensieri e ritrovare il piacere di fermarsi a riflettere e a contemplare.

Per alcuni di noi è stata occasione preziosa per riscoprire il valore delle letture che aggiornano e arricchiscono il nostro bagaglio professionale. Nel nostro mestiere, si sa, la formazione continua è fondamentale. Qui vi proponiamo due libri che abbiamo letto e abbiamo trovato estremamente interessanti per il nostro lavoro: il recente “Siamo tutti influencer” di Giampaolo Colletti, che getta luce sulla nuova era della comunicazione digitale e del potere editoriale diffuso, e il meno recente ma non per questo meno utile “Story” di Robert McKee, sull’arte di scrivere storie, per il cinema e non solo.

Per altri è dall’esperienza e dall’osservazione diretta che si impara. D’altra parte, nel nostro lavoro, strettamente legato al mondo del turismo, non c’è davvero occasione migliore di un viaggio per ampliare orizzonti e prospettive.

Ad accompagnare queste riflessioni, Valeria Morando ci lascia la suggestione dell’opera Superficie di Giuseppe Capogrossi, con i suoi segni sparsi, apparentemente senza significato ma combinati insieme come in una composizione musicale.

E così, mentre salutiamo l’estate, facciamo tesoro di quello che abbiamo appreso in questo periodo di rigenerazione. Ogni passo intrapreso, sia esso tra le pagine di un libro o su una strada sconosciuta, ci conduce verso un’autenticità più profonda e un apprendimento senza fine.

Buona lettura.

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