Dove dormono gli italiani in vacanza? Lo scenario delle strutture ricettive è in costante evoluzione: alla tradizionale struttura alberghiera e all’affitto breve si sono affiancate, negli ultimi anni, soluzioni emergenti come il glamping o l’albergo nautico diffuso.
Cercheremo di mettere a fuoco le caratteristiche più ricercate dai turisti in termini di ricettività, e di fotografare lo scenario attuale per immaginare le tendenze del 2025. Come sempre, i cambiamenti di un segmento si muovono all’interno del contesto più ampio delle abitudini sociali: anche nell’ambito delle strutture ricettive assistiamo a cambi di rotta coerenti con istanze collettive, come una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, alla personalizzazione delle esperienze e al benessere della persona in senso lato.
Indice dei contenuti:
- “I numeri: quante sono le strutture ricettive in Italia?”
- Tasso di saturazione e sentiment
- Che cosa cerca il turista?
- Nuove soluzioni per la ricettività
“I numeri: quante sono le strutture ricettive in Italia?”
Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’Unione Europea conta nel complesso più di 636mila strutture ricettive, che corrispondono a più di 29 milioni di posti letto: un dato che comprende hotel, bed and breakfast, campeggi e aree camper attrezzate.
L’Italia, in questo scenario, vanta un record: è, in termini assoluti, il paese europeo con il maggior numero di strutture recettive (229.513) e di posti letto (5,2 milioni). Dati che coprono il 36,1% e il 17,8% dell’offerta del continente. Proporzioni impressionanti, che confermano l’importanza strategica del settore turistico nel nostro Paese. Ma quanti di questi posti letto vengono occupati e, rispettivamente, in che proporzioni rispetto alla categoria?
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Tasso di saturazione e sentiment
I dati più recenti messi a disposizione dall’Enit, relativi al periodo di novembre 2024, fotografano una tendenza interessante: il tasso di saturazione più alto (35,3%) sembra privilegiare gli affitti brevi rispetto alle strutture alberghiere (32,4%). Un buon risultato per i villaggi vacanze (34,1%), mentre gli agriturismi si collocano al 28,1%.
A darci un’idea più precisa delle tendenze in corso sono i dati sul sentiment e le recensioni lasciate dagli utenti per ogni categoria: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, gli alberghi perdono 0,2 punti percentuali, mentre salgono di ben 0,8 punti percentuali gli affitti brevi. Uno slittamento, nelle preferenze del turista, che potrebbe avere una ricaduta sulle scelte di viaggio del 2025.
Che cosa cerca il turista?
Il trend dominante sembra essere quello delle esperienze tailor-made: viaggi “su misura”, con strutture attrezzate per rispondere a esigenze personalizzate. A quanto stimato dal portale Bed-and-breakfast.it, le soluzioni più richieste nel 2024 sono state quelle adatte alle famiglie: strutture con ambienti accoglienti e servizi dedicati ai bambini. O ancora, strutture caratterizzate da un’atmosfera raccolta e intima, perfette per fughe romantiche a due. Tra le preferenze emergenti, cresce anche la domanda per soluzioni pet-friendly, che consentano di viaggiare in serenità con il proprio amico a quattro zampe.
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Un altro nodo importante per il turista, sempre più consapevole del proprio impatto ambientale, è la sostenibilità della vacanza: i viaggiatori tenderanno a privilegiare alloggi che dimostrino un impegno concreto per l’ambiente. Un recente sondaggio di Agriturismo.it segnala, in particolare, una crescita significativa dell’ecoturismo: il 10% degli italiani e il 16% degli stranieri desiderano una vacanza ecosostenibile, per preservare e valorizzare l’ambiente naturale delle destinazioni scelte.
Un’altra tendenza emergente, e che potrebbe avere un impatto sulle scelte turistiche del 2025, è quella del bleisure, l’integrazione tra lavoro e tempo libero. Il sempre più diffuso “nomadismo digitale” chiede alle strutture ricettive spazi adatti a esigenze professionali e di svago. In una società fluida, in cui i confini tra tempo di lavoro e tempo libero sono sempre più sfumati, diventa imprescindibile un adeguamento in grado di venire incontro alle esigenze dei “viaggiatori in ufficio.”
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Secondo il Report Turismo Culturale 2024 di The Data Appeal Company, Roma detiene quasi il 60% delle recensioni relative alle prime dieci attrazioni culturali più recensite in Italia, con il Colosseo e il Pantheon in testa. Firenze, invece, si distingue per il più alto “sentiment score” tra le attrazioni culturali, con Piazza del Duomo che raggiunge un punteggio di 96,5 su 100.
Nuove soluzioni per la ricettività
Si è diffusa in anni recenti una parola-macedonia che sembra fotografare da una prospettiva interessante i trend turistici: glamping, fusione di glam e camping. Campeggi dotati dei comfort di un resort di lusso: contatto con la natura, ma senza rinunciare alla comodità. Approccio ecosostenibile, ma con la connessione wi-fi per continuare a lavorare nel “tempo libero dal tempo libero.” Un incastro che ben racconta le nuove tendenze, e che vedremo probabilmente affermarsi anche nel 2025.
E se parliamo di viaggi tailor-made, impossibile non pensare alla vacanza in camper: una struttura talmente personalizzata e tua che te la porti dietro. E una soluzione che si adatta in modo duttile alle esigenze e agli itinerari unici del turista.
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Un altro spunto futuribile e interessante, parlando di “strutture alternative”, è l’albergo nautico diffuso: dormire in piccoli gruppi in barca, con un impatto ambientale ridotto. Quando immaginiamo il turismo del mare, oggi, pensiamo soprattutto alla nautica da diporto, ma si stanno affermando forme di utilizzo commerciale nuove, come il boat & breakfast. L’albergo nautico diffuso, soluzione ecosostenibile e a prezzi più contenuti, secondo il Messaggero Marittimo è oggi disciplinato dalle leggi regionali, in assenza di regolamenti nei decreti legislativi nazionali. La Regione Sardegna, per esempio, ha presentato il proprio modello già nel 2023, al TTG di Rimini: una soluzione che consente di aumentare i posti letto e la ricettività del territorio, in maniera rispettosa per l’ambiente. Hanno seguito il suo esempio la Sicilia, il Friuli, la Puglia e la Calabria.
Secondo i dati messi a disposizione dall’Ufficio di Statistica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la prima regione italiana per ricettività nautica è la Liguria: si possono però ipotizzare degli adeguamenti in quella direzione anche in altri territori italiani affacciati sul mare.
Dove dormiranno i turisti quest’anno? Abbiamo immaginato alcuni scenari, sulla base dei dati disponibili. Ma se è vero, come suggerito dalla BIT, che una delle 7 tendenze del 2025 sarà l’hurkle-durkling, l’unica certezza è che dormiranno sodo.