Uscire dagli schemi

Spopolamento, invecchiamento della popolazione, abbandono dei luoghi: sono fenomeni che spesso vengono associati alle aree marginali e ai piccoli paesi, offrendone un’immagine dalle tinte fosche. Eppure, questi luoghi costituiscono uno straordinario bacino di opportunità per chi sia in grado di vederle e di coglierle.

Pensare a un nuovo modello di sviluppo di questi territori significa anche ragionare a mente aperta, in chiave innovativa, e, spesso, ripartire proprio dagli spazi abbandonati. Rigenerazione e innovazione, in questi contesti, sono due temi che toccano la dimensione turistica, purché li si sviluppi con un occhio rivolto al mercato. E allora quali sono gli elementi di innovazione e rigenerazione che possono riguardare i contesti “piccoli” che il mercato turistico richiede?

Il concetto di innovazione è ampio e complesso e il più delle volte viene automaticamente collegato alla tecnologia e a contesti metropolitani e più all’avanguardia. Tuttavia, anche i territori più piccoli hanno dimostrato di poter essere straordinari laboratori di sperimentazione e innovazione. Ne parleranno Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone, da tempo impegnata nel rilancio dei territori appenninici del nostro Paese attraverso il sostegno alle iniziative imprenditoriali dei giovani, ed Elena Franco, architetto attiva per la messa in rete ed emancipazione dei presidi commerciali e di servizio dei piccoli comuni e territori marginali.

DEDECO prenderà poi in esame tre casi in fase di sperimentazione su tutto il territorio nazionale. Un viaggio che parte con Luca Piras, cofondatore della startup HeadQuarter Village, che si propone di valorizzare i borghi italiani come poli di innovazione e condivisione per smartworkers e nomadi digitali. Si prosegue con Lino Gentile, Sindaco di Castel del Giudice, piccolo paese in provincia diIsernia, in Molise, al confine con l’Abruzzo, che ha saputo trasformare il suo territorio, ricco di boschi e pascoli, in una Città del Bio, coinvolgendo tutta la comunità nel riscatto della produzione agricola, e costituendo una STU (Società di trasformazione urbana), realizzando, a partire dal un agglomerato di stalle private abbandonate, un modello di recupero conservativo smart di immobili che rappresentano la storia rurale del borgo. A concludere la carrellata di esperienze dai territori, Giancarlo Dell’Orco, destination manager e founder del Progetto Borghi.

Insieme a loro, interverranno alla tavola rotonda conclusiva Francesca Gambetta, Program Manager di Fondazione Compagnia di San Paolo, Eugenia Murialdo del MUDIF – Museo Diffuso del Finale, Giacomo Andreani, CEO di Expirit, e Aldo Buzio, Program Manager Ideazione. Con loro si indagheranno le condizioni necessarie e i processi che più facilitano l’applicazione di modelli innovativi e rigenerativi in grado di produrre ricadute e impatti positivi nel tempo

È quindi con uno sguardo a un futuro innovativo e sostenibile per il turismo e per i territori che DEDECO 2022 si chiude e dà appuntamento al 2023 in una nuova destinazione.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev
Una campagna di comunicazione turistica da medaglia d’argento

Una campagna di comunicazione turistica da medaglia d’argento

La campagna di comunicazione “My Perfect Place”, ideata e realizzata per conto

Next
Superare i confini

Superare i confini

É dedicata alle reti la seconda sessione di DEDECO 2022, nel pomeriggio di

You May Also Like