Oltre il turismo. La sfida della qualità si vince (anche) con… la divulgazione culturale

Molto più di un settore economico, il turismo è un crocevia dinamico dove si incontrano cultura, arte e innovazione. Ogni viaggio racconta una storia che va oltre i luoghi, toccando aspetti vitali come la divulgazione culturale, che rende accessibili le ricchezze storiche e artistiche; la musica, capace di trasformare eventi locali in esperienze universali; la valorizzazione di territori periferici, come la montagna e le aree interne, dove il turismo si fa strumento di rigenerazione; il sostegno all’imprenditoria, che stimola iniziative innovative e sostenibili. Un intreccio di dimensioni che fa del turismo un potente motore di sviluppo, capace di generare benefici economici, sociali e culturali duraturi.

Non è un caso che alcuni dei progetti più appassionanti nel 2024 di Studiowiki rappresentino un esempio concreto di come il turismo possa dialogare con altre dimensioni strategiche, amplificandone gli impatti. È il caso di d:cult.

Indice dei contenuti:

“Una nuova frontiera per la divulgazione del patrimonio culturale”

Nel 2024 è nato a Genova il primo corso post-laurea interamente dedicato alla divulgazione scientifica del patrimonio culturale, promosso dalla Scuola Superiore IANUA dell’Università di Genova. Un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, che mira a formare giovani professionisti capaci di tradurre le ricchezze storiche e artistiche in esperienze significative e accessibili per un pubblico ampio e diversificato.

Rolli Days

Con 250 ore di didattica intensiva, tra lezioni frontali, sopralluoghi e workshop, la prima edizione di d:cult ha coinvolto oltre 35 esperti, 24 studenti provenienti da tutta Italia e una rete di partner istituzionali di altissimo profilo. La scelta di location prestigiose, molte delle quali tutelate dall’UNESCO, ha permesso inoltre ai partecipanti di mettere in pratica le competenze acquisite in contesti di grande valore culturale.

Il nome e il logo: simboli di connessione

Per identificare un’iniziativa nuova e innovativa come questa occorreva un nome emblematico, che fosse allo stesso tempo evocativo, significativo, facile da ricordare, efficace. Una bella sfida per Studiowiki, che ha dato vita a d:cult.

La “d” richiama la divulgazione, mentre “cult” rappresenta la cultura, e i due punti evocano anche graficamente una pausa che apre al dialogo tra ricerca scientifica e pubblico. Il logo si ispira al concetto di sinapsi e di osmosi, simboli di scambio continuo tra idee, persone e culture, e ben rappresenta anche la connessione tra i partner del progetto, la diffusione sul territorio, il networking tra studenti e docenti.

Il giallo brillante scelto per il design comunica luce, apprendimento e conoscenza, richiamando l’atto di evidenziare, uno dei gesti più comuni dello studio.

Questa visione è stata poi declinata con coerenza su tutti gli strumenti di comunicazione del corso, dal sito web ai materiali promozionali, creando un’identità visiva distintiva e riconoscibile.

Formazione, divulgazione culturale e turismo: quale legame?

Ma cosa c’entrano d:cult e la divulgazione culturale con il turismo? D:cult non è solo un progetto accademico, ma anche un potenziale ponte tra cultura e turismo. La divulgazione scientifica del patrimonio può rivelarsi strumento chiave per valorizzare le unicità territoriali e promuovere un turismo culturale di qualità. L’esempio dei Rolli Days di Genova, che in dieci anni hanno accolto oltre due milioni di visitatori, dimostra quanto la sinergia tra studi accademici, eventi culturali e professionalità giovani possa trasformare una città in una meta culturale di rilievo internazionale.

Giacomo Montanari

“Oggi esiste una frontiera – afferma Giacomo Montanari, storico dell’arte e docente universitario ideatore e Direttore del Corso – per chi si occupa di costruire percorsi di mediazione tra il grande pubblico e l’eccezionale varietà e qualità del patrimonio culturale italiano: è la formazione alla divulgazione scientifica. Soprattutto è intendere che divulgazione non significa esclusivamente capacità di comunicare, ma – al contrario – possedere la conoscenza che emerge dalla ricerca scientifica e avere gli strumenti per distillarla efficacemente perché possa risultare accessibile a tutti. Una sfida impossibile? D:Cult ha dimostrato esattamente il contrario: non solo è possibile, ma necessaria. Nell’ottica di promuovere un turismo che punti più sulla qualità e sull’educazione del pubblico, rispetto alla quantità spesso problematica per molti territori, una divulgazione scientifica governata da professionisti del settore umanistico è uno strumento fondamentale per lo sviluppo di attività con un enorme potenziale di sviluppo economico e di inserimento lavorativo qualificato under 35.”

Grazie a un modello di divulgazione che unisce ricerca e storytelling, d:cult rappresenta così una risposta innovativa alla necessità di ripensare il ruolo del patrimonio culturale come leva di sviluppo economico e sociale.

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