L’articolo fornisce un rapido indice, corredato dalle loro caratteristiche salienti, dei principali sistemi di classificazione non tradizionali utilizzati per organizzare il sapere.
Nel primo articolo (leggi qui il Capitolo 1) dedicato ai sistemi di classificazione abbiamo presentato i sistemi di classificazione tradizionali, ovvero quelli gerarchico-enumerativi.
Qui presentiamo invece quelli che potremmo definire non tradizionali, basati su strategie classificatorie analitiche o sintetiche. Alla fine dell’articolo una tabella compara vantaggi e svantaggi tra le tassonomie tradizionali, i sistemi cosiddetti a faccette e le folksomie, ovvero quei sistemi più induttivi ed empirici rispetto alla rigida deduttività logica dei sistemi di classificazione tradizionali. Ma, come vedremo, sono utili anch’esse, specialmente in comunicazione.
Le classificazioni analitico – sintetiche (o a faccette):
- sistema aperto e additivo;
- non considera l’oggetto da classificare come un tutt’uno indivisibile, ma lo scompone in proprietà e tratta ciascuna di esse in maniera indipendente;
- basandosi sul concetto che i documenti e gli oggetti hanno molteplici dimensioni o faccette (aspetti);
- la faccetta è un attributo di significato esclusivo, rappresenta un aspetto o una proprietà persistente dell’oggetto ed è capace di descrivere l’intero oggetto (ne restituisce una descrizione esaustiva);
- sfrutta un sistema di attributi (metadati) mutuamente esclusivi, rappresentanti ciascuno un aspetto persistente dell’oggetto e capaci, nel loro insieme, di descriverlo nella sua totalità;
- in un sistema a faccette le classi sono generate sul momento attraverso la composizione delle stesse (funzionano come mattoncini Lego).
Questo sistema di classificazione presenta alcuni indubbi vantaggi:
- pluridimensionalità: ogni oggetto è classificato secondo una pluralità di attributi;
- persistenza: tali attributi/faccette costituiscono proprietà essenziali e persistenti dell’oggetto (invariabili dal punto di vista semantico); in questo modo l’impatto (sullo schema di classificazione) di eventuali cambiamenti (di nomenclatura, di workflow etc.) è fortemente ridotto o nullo;
- scalabilità: è sempre possibile aggiungere una nuova faccetta descrittiva di un nuovo aspetto dell’oggetto;
- flessibilità: esistono una pluralità di chiavi di accesso parallele (faccette); ogni oggetto può essere reperito utilizzando un singolo attributo di ricerca (o faccetta) alla volta, oppure più attributi insieme in combinazione.
Classificazione Colon (Colon Classification o CC)
- una classificazione mista che comprende numeri, lettere latine o greche e speciali marcatori;
- lo schema presenta due piani separati attraverso i quali il soggetto viene analizzato: quello verbale e quello notazionale;
- il procedimento di classificazione della Colon può essere sintetizzato nello schema seguente:
- Piano verbale:
- Categorie (PMEST)
- Faccette
- Isolati
- Analisi e sintesi;
- Piano notazionale:
- Sequenza alfanumerica
- Piano verbale:
- il piano verbale permette un’analisi del soggetto attraverso la sua scomposizione in categorie: ogni fenomeno, ogni realtà, può essere “descritto” attraverso 13 categorie (dall’ideatore ne erano state scelte 5 poi ampliate dagli studi successivi): oggetto, tipi, parte, proprietà, materiali, processi, operazioni, prodotti, sottoprodotti, pazienti, agenti, spazio, tempo;
- analisi: una volta individuate le categorie del soggetto, le singole faccette vengono messe insieme tra loro attraverso segni di interpunzione che rimangono anche nella sequenza numerica;
- sintesi: una volta creata la stringa con gli attributi definiti dalle categorie, il documento viene sintetizzato numericamente;
- il piano notazionale della Colon prevede numerose tavole indicate da lettere maiuscole e minuscole e da numeri (g. storia delle religioni = categoria | Storia del cristianesimo = faccetta | Patristica= isolato). Assomiglia molto all’analisi logica della grammatica;
- è importante sottolineare che non tutte le faccette vengono sempre espresse in ogni documento.
Folksonomia
- classificazione non strutturata ma gerarchica;
- la classificazione viene generata spontaneamente e in maniera non coordinata da persone che la stanno utilizzando, allo scopo di rendere più agevole la ricerca;
- si realizza andando a conferire una specifica categoria a testi, immagini, video e audio attraverso l’utilizzo di parole chiave (tags);
- le folksonomie funzionano meglio quando un gran numero di utenti descrive la stessa informazione;
- tassonomia e ontologie costituiscono il punto di partenza per applicare una serie di etichette standard;
- Caratteristiche principali:
- origina dal basso perché indaga l’esperienza di molti
- informale, libera è la scelta dei tag
- in continua evoluzione
Tabella di confronto fra tassonomie, faccette, folksonomy.