Leggendo…
Tra gli ultimi libri che ho letto c’è Semiotica per il turismo, scritto da Maria Claudia Brucculeri, edito da Carocci.
Il manuale è stato stampato nel 2009, un periodo in cui internet e i social network non rivestivano (ancora…) l’importanza fondamentale – in ambito turistico – che hanno in questo momento, e per me è stata una sfida interessante cercare di proiettare l’analisi della scrittrice nell’epoca del web 4.0.
Lo studio del fenomeno turistico inizia dopo la metà del XX secolo e può essere indagato da diverse prospettive teoriche, ma di fronte alla complessità dei numerosi aspetti che compongono il fenomeno, il libro sottolinea l’importanza e il carattere innovativo di un cambio di paradigma, attraverso una lettura semiotica dell’azione di viaggio.
Maria Claudia Brucculeri parte dal concetto di turismo, analizzandone i significati più profondi, per arrivare a una definizione di turista, ovvero colui il quale – in maniera quasi inconscia – utilizza forme di valorizzazione del viaggio per definire la propria identità.
L’autrice offre una prospettiva capace di guardare al turismo come pratica ricca di significato, che non può essere compresa né pianificata senza tener conto dei modi di attribuire senso a tale esperienza definendo, parallelamente, la propria identità di turisti.
Il libro analizza e in un certo senso pre-vede lo sviluppo della tendenza all’auto-organizzazione del viaggio, tendenza poi progredita in maniera esponenziale negli ultimi anni, anche grazie alla possibilità di effettuare ricerche e mettere a confronto le diverse proposte – utilizzando ad esempio Booking o TripAdvisor – per arrivare a una soluzione su misura.
L’analisi dell’autrice, pur non potendo prevedere tutti gli elementi del vorticoso sviluppo del settore, risulta ancora molto attuale, soprattutto nelle parti legati all’analisi e al confronto tra diversi portali turistici, di cui vengono individuate quelle caratteristiche di coerenza e quella necessità di immagine coordinata tra comunicazione online e offline, basilari anche nella comunicazione e promozione turistica del 2020.
Dieci anni rappresentano un’era geologica nel nostro settore ma ho apprezzato molto questa lettura: non ritengo questo testo affatto superato e lo consiglierei sia a coloro che lavorano nell’ambito della comunicazione sia a quanti si avvicinano a questo settore incuriositi dal fenomeno turistico, desiderosi magari di capire i meccanismi che stanno dietro l’ascesa o il declino di una destinazione, per esempio rispetto a una sua concorrente.