Innovazione digitale: le domande scomode

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Parlando di innovazione, è inevitabile fare riferimento alle nuove tecnologie. Parlando di innovazione nel settore turistico, è inevitabile, parallelamente, affrontare il tema della digitalizzazione delle destinazioni turistiche.

Per continuare a “pensare fuori dalla scatola”, esplorando “modi diversi di fare le cose”, in questo ambito, abbiamo scelto di confrontarci con tre digital agency, con specializzazioni diverse. A loro abbiamo posto alcune domande, anche un po’ delicate: scopriamo insieme cosa ci hanno risposto.

Indice dei contenuti:

Edinet: preservare autenticità ed etica nel marketing digitale

Edinet è una web agency basata in Liguria, che offre soluzioni di siti internet, e-commerce, portali, digital marketing e comunicazione social tagliati su misura di aziende, editori locali e, naturalmente, destinazioni. A Matteo Rainisio, CEO e founder di Edinet, abbiamo chiesto come viene affrontata la sfida di preservare l’autenticità delle destinazioni turistiche in un contesto di crescente digitalizzazione e come viene garantito un marketing etico.

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Matteo Rainisio

In un contesto di crescente digitalizzazione, come affrontate la sfida di preservare l’autenticità delle destinazioni turistiche, evitando che la tecnologia banalizzi e uniformi l’esperienza unica che ogni luogo può offrire?

Con la rapida digitalizzazione che sta trasformando il settore turistico, le destinazioni hanno oggi l’opportunità di raggiungere un pubblico globale come mai prima d’ora. Tuttavia, questa evoluzione porta con sé la sfida di preservare ciò che rende ogni luogo speciale, proteggendo l’autenticità e le peculiarità che definiscono una destinazione. Per noi, ogni progetto di digitalizzazione è un impegno a mantenere la vera essenza dei luoghi, utilizzando la tecnologia non per sostituire o modificare, ma per raccontare, valorizzare e rispettare.

Adottiamo tecnologie per portare i visitatori alla scoperta delle storie nascoste, delle tradizioni e delle atmosfere che caratterizzano un luogo, sempre con la massima attenzione a rappresentare la realtà in modo veritiero e partecipato. Collaboriamo strettamente con le comunità locali, ascoltandone le esigenze e attingendo alle conoscenze degli abitanti. Siamo convinti che siano loro i veri ambasciatori della destinazione, coloro che vivono e respirano l’identità di un luogo ogni giorno. Questo ci permette di costruire un’esperienza digitale che funzioni come un ponte, una finestra che consente al visitatore di entrare in contatto diretto con l’autenticità del posto. Ogni racconto, immagine e contenuto digitale che creiamo è pensato per invitare alla scoperta profonda e rispettosa, evitando di trasformare le esperienze in semplici cartoline o narrazioni fittizie. Vogliamo che il turista si senta realmente parte della cultura locale, con una comprensione consapevole di ciò che vive.

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Matteo Rainisio

Edinet offre soluzioni di digital marketing per il turismo. Quali misure adottate per garantire che le campagne promozionali siano non solo efficaci, ma anche etiche, evitando di esagerare le attrattive di una destinazione?

In Edinet adottiamo un approccio al digital marketing che combina efficacia e integrità. Crediamo fermamente che ogni destinazione meriti una rappresentazione onesta e rispettosa. Per questo, tutte le nostre campagne promozionali sono progettate per attrarre senza esagerazioni o distorsioni. Evitiamo l’uso di immagini eccessivamente ritoccate o descrizioni fuorvianti e scegliamo, invece, di valorizzare le caratteristiche uniche e reali dei luoghi che promuoviamo. L’obiettivo è creare un marketing turistico etico che non idealizzi in modo ingannevole, ma che stabilisca un legame di fiducia tra il viaggiatore e la destinazione. Per noi, ogni campagna è una responsabilità verso le comunità e l’ambiente. Insieme ai nostri clienti e ai rappresentanti locali, sviluppiamo strategie che incoraggiano un turismo sostenibile, che sensibilizzano i visitatori al rispetto delle culture locali e dell’ecosistema, e che rafforzano il concetto di turismo responsabile. Incoraggiamo i visitatori a interagire in modo consapevole, a immergersi con rispetto, a comprendere e apprezzare ogni destinazione nella sua complessità e nella sua verità. Attraverso questo approccio, vogliamo garantire che la digitalizzazione e il marketing turistico lavorino insieme non solo per attrarre, ma per creare un turismo che sia autentico, sostenibile e rispettoso del mondo che ci ospita.

Kumbe: tecnologia a supporto delle persone e delle comunità

Abbiamo poi incontrato Nicolò Pennestre e Francesca Novali, rispettivamente Head of Sales e Marketing Manager di Kumbe, Full Stack Digital Agency trentina, specializzata nella creazione di piattaforme e hub digitali per DMO (Destination Management Organization).

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Kumbe lavora in particolare per la costruzione di veri e propri ecosistemi digitali per le destinazioni turistiche. Ma non c’è il rischio che il digitale si sostituisca alla relazione umana? Quali soluzioni avete ideato per evitare questa possibile deriva?

Per Kumbe la tecnologia è intrinsecamente un supporto per le persone e le comunità: gli strumenti che forniamo sono pensati prima di tutto per agevolare le persone che lavorano all’interno della destinazione, offrendo loro input, informazioni e dati, che permettano l’ottimizzazione delle strategie di promozione e sviluppo turistico. La piattaforma informativa multicanale K•Tips, ad esempio, aiuta moltissimo gli operatori del territorio, perché in primis agevola gli uffici turistici nel dare informazioni e dal punto di vista umano permette all’operatore di dedicarsi di più alle persone che visitano gli IAT. È un esempio semplice ma molto concreto di come Kumbe ragioni in ottica Human to Digital, per citare il nostro payoff, senza assolutamente sostituire il contatto umano, ma, anzi, con l’obiettivo fondamentale di agevolarlo e supportarlo. Le nostre piattaforme digitali sono strumenti a due vie: da un lato facilitano il turista, per consentire la migliore fruizione territoriale, ma lo sguardo e l’attenzione sono sempre rivolti anche agli operatori e agli attori economici del territorio, che possono veicolare le informazioni in maniera facile, veloce e organizzata, e alle destinazioni turistiche, che li utilizzano per coinvolgere e comunicare con gli operatori e per creare connessioni e condivisione di obiettivi di sviluppo. Lavorando a favore della destinazione, quindi, questi strumenti estremamente tecnologici sono sempre gestiti e orientati a favore delle persone che operano sul territorio e per il territorio, puntando al benessere degli ospiti e degli operatori.

Un altro esempio in questo senso è la K•Suite, che consente alle destinazioni di raccogliere una mole di dati molto importante, analizzando i movimenti dell’utente all’interno del portale di destinazione e dei portali connessi a quello principale, restituendo una panoramica dettagliata di come il visitatore si comporta a seconda delle situazioni. Questa funzione permette così di orientare l’offerta e l’esperienza turistica, basando le decisioni strategiche della destinazione su dati oggettivi. In una parola, il termine tanto usato “data driven” vuole dire proprio questo e contribuisce a creare destinazioni smart, intelligenti perché basano le proprie decisioni sui dati.

È proprio attraverso questi strumenti che Kumbe rende reale e concreto il payoff “Human to Digital”, che rappresenta perfettamente il nostro credo e il nostro approccio.

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Kumbe si concentra su esperienze locali e sostenibili. In che modo garantite che le tecnologie che implementate non contribuiscano a un’eccessiva commercializzazione o a un impatto negativo sulle comunità locali?

La commercializzazione del prodotto turistico è sicuramente un aspetto importante del nostro lavoro, perché l’obiettivo finale della destinazione e degli operatori è senza dubbio quello di riuscire a vendere esperienze. Il nostro contributo è agevolare la commercializzazione in modo etico e sostenibile, permettendo agli operatori di avere la stessa visibilità e alla destinazione stessa di organizzarsi per dare evidenza e spazio alle esperienze maggiormente identificative. Ne è un esempio significativo e recente il caso di Visit Paganella, che sta andando decisamente nella direzione di promuoversi secondo forti valori territoriali. Un approccio rispecchiato anche nel nostro lavoro: attraverso le piattaforme digitali che abbiamo realizzato, abbiamo infatti dato visibilità a diverse esperienze e storie, che vengono raccontate e che possono sicuramente sfociare nella commercializzazione, ma che si pongono come obiettivo principale quello di dare evidenza alla destinazione secondo i suoi valori, intercettando ospiti più in linea con questi valori.

È un caso emblematico e rappresentativo della storia e dello sviluppo di Kumbe. Un nostro tratto distintivo, infatti, è aver avuto sempre grande attenzione a quello che definiremmo il paesaggio umano, ad esempio facendo raccontare la destinazione a testimonial, greeter e a chi vive il territorio. Potrebbe sembrare un elemento quasi ridondante e superato, ma in realtà è ancora strategico. E la differenza la fa la capacità di fornire gli strumenti tecnologici che supportano queste strategie, aiutando concretamente le destinazioni a realizzarle e a metterle a terra e permettendo loro di differenziarsi, di valorizzare la propria identità e di avere un appeal diverso, identificativo, riconoscibile. Quello che fa Kumbe è dare strumenti alle destinazioni. Ma dare strumenti oggi non ha più solo un’accezione tecnologica e meramente strumentale. Dare strumenti vuol dire dare possibilità: possibilità di sviluppo ai territori, di partecipazione attiva agli attori, di crescita comune alla destinazione. È così che decisioni, strategie e visioni trovano applicazione: diamo identità e posizionamento reale dove a volte prima non c’erano, ed è questo motivo per il quale ci innamoriamo delle destinazioni con cui lavoriamo.

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Factory: tecnologie avanzate per esperienze autentiche

Acceleratore di digitalizzazione e catalizzatore di innovazione e trasformazione digitale, anche Factory fornisce soluzioni altamente tecnologiche per la gestione di dati ed esperienze all’interno di destinazioni turistiche. Ne abbiamo parlato con Hubert Rienzner, CEO di Factory.

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Hubert Rienzner

Factory si occupa di innovazione ed ecosistemi digitali per destinazioni, ma come affrontate le resistenze delle destinazioni turistiche più tradizionali che temono che l’adozione di tecnologie avanzate possa alienare i visitatori più affezionati e conservatori?

Per Factory, il punto di partenza è costruire un ecosistema digitale capace di fornire un framework integrato per la gestione di dati ed esperienze all’interno delle destinazioni turistiche. Le nostre soluzioni si adattano alle diverse esigenze delle destinazioni, anche quelle più tradizionali, riconoscendo l’importanza di mantenere un legame autentico con i visitatori affezionati. Con strumenti come le carte benefit, creiamo valore attraverso la fidelizzazione degli ospiti e dei dipendenti, integrando servizi ed esperienze offerte dai partner del territorio, così da favorire un’economia circolare e al tempo stesso offrire un’esperienza che valorizza gli esercenti locali. Non puntiamo a stravolgere l’identità delle destinazioni, bensì ad amplificarne le peculiarità attraverso soluzioni digitali che migliorano l’esperienza senza sostituirla. Con Guestnet, che è una piattaforma multi-canale, centralizziamo la comunicazione con gli ospiti durante il soggiorno, permettendo di gestire informazioni e interazioni in modo più efficiente, e lasciando che il contatto diretto e umano resti centrale. I nostri portali permettono di gestire in maniera centralizzata dati complessi e valorizzare le esperienze del territorio, garantendo che ogni elemento contribuisca a un’esperienza coesa e autentica. In aggiunta, abbiamo strumenti che favoriscono favorisce la comunicazione tra tutti gli stakeholder della destinazione, assicurando una gestione fluida, coerente e condivisa dei contenuti multimediali. In questo modo, le tecnologie avanzate che implementiamo non alienano, ma potenziano la relazione fra la destinazione e i suoi visitatori, facilitando un’interazione più informata e personale.

Factory è specializzata in soluzioni di AI per le destinazioni. Quali sfide incontrate nell’assicurare che queste tecnologie migliorino l’esperienza turistica senza sostituire il contatto diretto con la cultura e il territorio? In Factory vediamo l’intelligenza artificiale come uno strumento al servizio dell’autenticità delle destinazioni, non come una barriera tra gli ospiti e il territorio. La nostra assistente virtuale GAIA è un esempio chiave: è progettata per offrire risposte puntuali e personalizzate, aiutando gli ospiti a esplorare strutture ricettive, eventi, punti di interesse e tour, con l’obiettivo di rendere l’esperienza del visitatore più fluida e completa. Tuttavia, GAIA non è solo per gli ospiti: assiste anche le Destination Manager nell’analisi del comportamento degli ospiti e le Content Manager nella creazione e gestione dei contenuti, così che il valore umano del team possa concentrarsi su aspetti più strategici e creativi. Le tecnologie che proponiamo non mirano a sostituire il contatto diretto con la cultura e il territorio, ma a rendere più agevole l’accesso alle informazioni e migliorare la qualità del tempo speso dagli ospiti, liberando il team dalle attività ripetitive per concentrarsi sul valore aggiunto dell’accoglienza.

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Conclusione: la sfida dell’innovazione etica nel turismo

Il confronto con Edinet, Kumbe e Factory evidenzia come la digitalizzazione non sia un semplice strumento tecnologico, ma un vero acceleratore di cambiamento nel turismo.

Se guidata da valori di autenticità, sostenibilità e sinergia con le comunità locali, l’innovazione tecnologica può diventare una potente alleata per il settore turistico, per valorizzare le identità territoriali, amplificare le esperienze autentiche e rendere le destinazioni più competitive senza snaturarle. La tecnologia non deve essere vista come un sostituto delle relazioni umane, ma come uno strumento per valorizzarle, offrendo opportunità di crescita a destinazioni, operatori e visitatori.

In un settore in continua evoluzione, la chiave è trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e preservazione dell’identità. Innovare non significa omologare o stravolgere, ma raccontare storie autentiche, promuovere esperienze significative e costruire un turismo consapevole e responsabile. È questa la direzione che il settore dovrebbe seguire, per affrontare le sfide di un mondo sempre più interconnesso senza perdere di vista ciò che rende un luogo davvero speciale: la sua anima.

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