Turismo: primi segnali incoraggianti

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Una lettura di contesto ancora sconfortante

Dopo aver approfondito le dinamiche legate ai mercati principali nei primi appuntamenti webinar, legati alle tendenze del turismo internazionale, questa settimana ENIT ha esaminato le azioni da compiere e lo stato dell’arte per Svizzera, Austria e Scandinavia in questo difficile momento post-pandemico per il settore turistico.

I webinar hanno sottolineato la tendenza già verificata nei precedenti appuntamenti: tutti gli stati, in mancanza di certezze sull’apertura dei confini, hanno puntato la propria comunicazione solo sul turismo all’interno dei confini nazionali, sia attraverso campagne pubblicitarie, che attraverso una comunicazione governativa verso i media e i cittadini, che in tutti i casi ha dato ottimi risultati, con le distinzioni che andremo ad affrontare in questo articolo.

L’Austria è stato uno degli stati meno colpiti dall’epidemia di Covid-19, tuttavia è stata molto rigorosa con il lockdown, finito definitivamente solo il 29 maggio. Nel frattempo, l’Ente Nazionale per il Turismo austriaco metteva in campo un’imponente campagna – con investimenti superiori ai quattro milioni di euro – per rilanciare il turismo nazionale interno, dal titolo “Scopri il tuo Paese, ti aspetta una grande estate”. La campagna ha dato i suoi frutti, con il 65% degli austriaci che rimarranno entro i propri confini durante le vacanze estive, per una stagione che registra già ora il tutto esaurito dal 15 luglio al 15 agosto.

La scelta di molti austriaci, condizionati anche dal fatto che sul sito web del ministero degli esteri si consiglia vivamente di non viaggiare all’estero se non per ragioni di lavoro o impegni improrogabili, ha avuto un impatto diretto sull’economia italiana, meta preferita per le vacanze estive. Se le regioni limitrofe ai confini austriaci hanno avuto un calo fisiologico ma contenuto, i viaggi in programma verso il sud e le isole sono stati cancellati nella quasi totalità, perché i turisti non vogliono allontanarsi troppo da casa per il rischio di rimanere bloccati nei luoghi nei quali sono in vacanza.

Segnali di ripresa – almeno secondo i sondaggi – sono previsti per il prossimo agosto e l’Italia sarà ancora una volta la meta preferita, soprattutto in un’ottica di turismo last minute e last second, a patto che esprima con forza e renda esplicito il fatto di essere Covid-free nella maggior parte della nazione.

Indicazioni simili sono giunte dal mercato svizzero, che, seguendo l’esempio austriaco, ha puntato molto sulla campagna di comunicazione “Ho bisogno della Svizzera”, anche questa caratterizzata da forti investimenti media e guidata in primis da rappresentanti di governo.
Come già visto per l’Austria, la campagna è stata affiancata da una comunicazione allarmistica verso un’uscita dai propri confini, sconsigliando il movimento, se non per motivi urgenti o di lavoro, fino al 15 giugno.

Dal webinar è emerso che i turisti sono molto spaventati dalla situazione e ritengono una meta sicura solo la Svizzera, come testimoniato dal fatto che anche in questo periodo arrivano molte cancellazioni anche per i prossimi mesi. Timidi segnali di incoraggiamento sono previsti per settembre, mese da sempre molto apprezzato dagli elvetici per raggiungere l’Italia, ma molto dipenderà dall’evolversi dalla situazione contagi.

Durante il secondo appuntamento, che ha riguardato i paesi Nordics, si è parlato della difficile situazione legata alle comunicazioni aeree che tuttora affligge la Scandinavia, mercato molto importante – insieme Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia hanno un PIL superiore alla Russia – anche se sempre più marginale per il contesto italiano.

Dopo un’importante testimonianza da parte degli Ambasciatori dei quattro paesi, si è passati ad analizzare la situazione attuale, che è davvero desolante, soprattutto perché in alcune nazioni non sono ancora previsti gli spostamenti verso l’estero: Svezia e Finlandia hanno autorizzato i viaggi a partire da fine mese, mentre la Finlandia dal 15 luglio e la Norvegia addirittura dal 20 agosto.

Le compagnie aree si sono adeguate di conseguenza, cancellando o limitando fortemente tutti i collegamenti verso l’estero. La diretta conseguenza di queste decisioni è stata che la quasi totalità degli scandinavi (si è parlato di oltre il 90% dei turisti) effettuerà le vacanze estive all’interno dei propri confini nazionali.

L’Italia, come prevedibile, è stata colpita particolarmente da questo contesto e le cancellazioni riguardano tutta la stagione estiva, prevista come totalmente fallimentare dagli addetti ai lavori; tuttavia si registra un forte interesse per il 2021, con molte prenotazioni già effettuate, segnale importante che gli abitanti delle regioni nordiche non hanno perso la voglia di viaggiare verso l’Italia e considerano il 2020 una triste parentesi dalla quale risollevarsi il più in fretta possibile.

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