Area Marina Protetta “Isola di Bergeggi”: uno scrigno di biodiversità

Il viaggio di INova nelle aree protette del nostro Paese a giugno si sposta dai monti alla costa: la prima tappa è l’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi, scrigno di biodiversità della Riviera Ligure. Ad accompagnarci in copertina, come sempre, l’illustrazione della nostra art director Valeria Morando.

Abbiamo intervistato Davide Virzi, responsabile dell’Area Marina Protetta, per farci raccontare la realtà dell’AMP, il rapporto con il turismo e le sfide per il futuro prossimo.

Cos’è l’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi, e quale valore rappresenta per il territorio?

Tra le trenta aree marine protette italiane, la nostra è tra le più piccole: la sua estensione supera di poco i duecento ettari. La Liguria ospita tre AMP, ma quella di Bergeggi è l’unica  presente nel Ponente, da Camogli a Ventimiglia.

È stata istituita nel 2007 con un Decreto dell’allora Ministro dell’Ambiente e, come tutte le aree protette italiane, dipende dal Ministero per quanto riguarda i finanziamenti. A differenza dei parchi nazionali, tuttavia, le AMP non sono affidate a “enti parco” preposti esclusivamente alla loro gestione. Di norma, al momento dell’istituzione, il Ministero individua un ente terzo gestore, che nel nostro caso è il Comune di Bergeggi.

A volte la mancanza di autonomia giuridica può rappresentare un problema: fortunatamente, nel nostro caso, il Comune si è sempre distinto per sensibilità. L’Area Marina è stata fortemente voluta dalla comunità locale, ed è stato proprio il Comune a richiedere al Ministero la sua istituzione: non è stata una scelta calata dall’alto.

Possiamo quindi contare su una comunità orgogliosa e partecipe e su un’amministrazione comunale attenta e attiva in termini di tutela dell’ambiente: Bergeggi ha ottenuto una delle prime Bandiere Blu in Liguria e gestisce altre due zone speciali di conservazione, conciliando con equilibrio la protezione ambientale con la vocazione turistica balneare.

Naturalmente, esistono anche alcune difficoltà: essendo un piccolo Comune, le risorse sono limitate. Di fatto, io sono l’unico dipendente dell’AMP e non ho a disposizione uno staff dedicato. Posso contare sulla collaborazione dei colleghi del Comune, dell’Ufficio Ambiente, del Demanio, ma sono l’unico a occuparsi dell’Area a tempo pieno.

Dal punto di vista naturalistico, quali sono le particolarità dell’Area Marina Protetta?

Per quanto piccola, l’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi è sorprendentemente ricca di biodiversità. In appena duecento ettari troviamo tutti i principali ambienti del Mediterraneo, dal posidonieto alle grotte marine, dai fondali sabbiosi alle spiagge naturali e alle falesie rocciose.

Ogni anno raccogliamo studi e dati che testimoniano l’ottimo stato di salute del nostro mare e la ricchezza della sua biodiversità. Ma le evidenze sono sotto gli occhi di tutti: abbiamo in live streaming l’unica telecamera subacquea attiva del Mediterraneo, che trasmette in diretta dall’alba al tramonto a circa 18 metri di profondità. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, impegnativo in termini di manutenzione e pulizia, ma a cui teniamo particolarmente perché permette a chiunque – anche a chi non pratica immersioni subacquee – di osservare la varietà di specie che si trovano nei nostri fondali e di toccare con mano i risultati del lavoro dell’Area Marina. Usiamo il live streaming sia a fini scientifici di monitoraggio e ricerca sia di promozione del territorio: diversi alberghi e stabilimenti balneari (persino uno studio dentistico!) trasmettono le riprese in diretta sui propri monitor.

Un ulteriore esempio che permette di apprezzare in maniera tangibile i risultati raggiunti è stato il Campionato Italiano di Safari Foto Sub, ospitato a Bergeggi nel 2023:  sono state fotografate in totale 110 specie ittiche, superando il record precedente di 48 specie, detenuto da Ischia.

L’Area Marina Protetta è anche uno degli hot spot del Santuario Pelagos. Sebbene i cetacei vivano abitualmente più al largo, qui – grazie alle caratteristiche dei fondali e all’abbondanza di nutrienti – possono essere avvistati anche dalla costa.

Come sono strutturate le attività di comunicazione dell’Area Marina? In che modo la comunicazione può diventare uno strumento di informazione, conoscenza e consapevolezza ambientale?

Tutte le attività che proponiamo non hanno solo lo scopo di studiare e monitorare la biodiversità, ma anche di promuovere un approccio più consapevole e rispettoso verso il mare, favorendone una fruizione sostenibile. Gran parte del merito va alla comunità locale, che partecipa attivamente e spesso con grande competenza: tante persone collaborano con noi, anche con profili professionali di altissimo livello.

AMP Isola Bergeggi area marina

La comunicazione è un aspetto molto importante per far conoscere le nostre attività, per far comprendere il ruolo stesso di un’Area Marina Protetta, per diffondere i risultati concreti ottenuti, ma anche per valorizzare e promuovere il territorio. Purtroppo, è un punto critico su cui abbiamo ancora margini di miglioramento, perché vista la struttura ridotta non abbiamo un vero e proprio ufficio comunicazione.

Negli anni abbiamo comunque fatto importanti passi avanti: in momenti o su progetti specifici, per esempio, possiamo usufruire di risorse aggiuntive e affidarci a collaboratori esterni. Per il momento manca ancora un coordinamento organico e strutturato, ed è sicuramente un aspetto che meriterebbe di essere potenziato.

Turismo e aree protette: un rapporto delicato. Come coniugate la necessità di tutelare l’ambiente marino e costiero con il desiderio di renderlo fruibile ai visitatori?

Come tutte le Aree Marine Protette, abbiamo una regolamentazione che prevede zone a diverso grado di tutela. La zona C è quella con le regole meno stringenti: le attività antropiche sono consentite, purché rispettino dei vincoli. Alcune di queste, come la pesca, sono permesse previa nostra autorizzazione, mentre il diporto è consentito nel rispetto dei limiti di velocità.

In zona B le regolamentazioni sono più severe: per esempio, la pesca è consentita solo ai residenti e non si può gettare l’ancora, per evitare danni alle praterie di posidonia. Abbiamo poi la zona A, a protezione integrale: è molto piccola, copre circa il 2% dell’area: qui tutte le attività antropiche, dal nuoto alla pesca, sono vietate.

Il cuore dell’Area Marina Protetta è l’isola, che si trova a 300 metri dalla costa: è proprietà privata di una famiglia di Spotorno, data in concessione al Comune di Bergeggi per attività di ricerca e raccolta dati. Sull’isola abbiamo posizionato la strumentazione scientifica a disposizione dei ricercatori, mentre lo sbarco è vietato ai turisti.

Ma è importante sottolineare che l’Area Marina Protetta non è un luogo chiuso in una “boccia di vetro”. Entrarci richiede semplicemente maggiore consapevolezza e attenzione alle regole da parte dei visitatori. È comunque possibile vivere la maggior parte dell’Area Marina Protetta praticando diverse attività compatibili con il rispetto dell’ambiente naturale.

A differenza di altre AMP, per esempio, noi consentiamo anche in zona A le visite guidate subacquee organizzate dai centri diving autorizzati. E l’esistenza stessa dell’Area Marina ha permesso il fiorire di attività sportive sostenibili come la canoa e il SUP: conosco operatori turistici che hanno iniziato col noleggiare due canoe e ora ne hanno a disposizione sedici, proponendo escursioni in canoa tutto l’anno.

Dal 2021 poi, da maggio a settembre, predisponiamo il Sentiero Blu: un percorso delimitato da 27 boe lungo tutto il litorale di Bergeggi, a 200 metri dalla riva.  Qui l’accesso alle barche è vietato, consentendo di fruire il mare in sicurezza a chi va in canoa, in SUP o a nuoto, magari visitando spiagge che è possibile raggiungere solo via mare. Il Sentiero è lungo quasi tre chilometri e ci risulta essere il più lungo in Italia.

È questo un ottimo esempio di come la tutela del mare possa declinarsi anche in un prodotto turistico: all’inizio gli stabilimenti balneari erano scettici, oggi attendono con ansia il posizionamento delle boe.

A proposito di stabilimenti balneari: come si struttura il rapporto dell’Area Marina Protetta con gli operatori turistici?

Dal nostro punto di vista il rapporto è buono. C’è piena collaborazione. Un esempio significativo è il Bergeggimarefest che ogni anno organizziamo insieme agli operatori turistici. Una bella iniziativa, che ritengo abbastanza unica nel suo genere, capace di coinvolgere sia gli operatori che le associazioni locali. Anche quest’anno abbiamo ottenuto un ottimo riscontro in termini di partecipazione (mille persone, nonostante il meteo avverso), ma il dato più incoraggiante è proprio l’interesse degli operatori e la loro crescente adesione all’evento.

Naturalmente è possibile che ci siano anche operatori con una posizione più critica, ma nel complesso ritengo che il rapporto con le realtà locali sia molto positivo.

Avete notato un’evoluzione nell’atteggiamento dei turisti, negli ultimi anni, rispetto alla sensibilità ambientale?

Assolutamente sì. A onor del vero, Bergeggi non è mai stata meta di un turismo di massa: qui non ci sono grandi strutture alberghiere e gli alloggi sono generalmente costosi.  Chi sceglie di trascorrere le vacanze a Bergeggi, lo fa per il mare pulito, per l’Area Marina Protetta, per il Sentiero Blu, per lo snorkeling.

Pur con risorse limitate, nel nostro piccolo abbiamo organizzato, negli anni, diverse attività per promuovere una maggiore consapevolezza sulla biodiversità e sul valore dell’Area Marina. E credo che la sensibilità ambientale del turista, mediamente, sia aumentata.

L’altra faccia della medaglia è un fenomeno negativo che ho osservato negli ultimi anni, a partire forse dal periodo Covid: un disagio crescente, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. Ragazzi che magari arrivano in vacanza dalle grandi città, specialmente nel mese di agosto, con scarsissima consapevolezza ambientale e poco rispetto nei confronti del territorio.

È capitato, a fine stagione, di ripulire spiagge lasciate in condizioni davvero critiche. Il dato positivo è che abbiamo una comunità molto attenta, che ci allerta subito in caso di comportamenti scorretti, come il campeggio selvaggio in spiaggia o l’abbandono di rifiuti. È però indubbio che, dal punto di vista dell’educazione civica e ambientale, ci sia ancora tanta strada da fare. Ed è una sfida che riguarda tutta la società.

Con uno sguardo al futuro, quali sfide e quali opportunità attendono una realtà come l’Area Marina Protetta?

Il nostro obiettivo principale è l’ampiamento dei confini dell’Area: il progetto di espansione, già deliberato dalla Giunta e approvato dal Comune, si propone di più che raddoppiare l’Area Marina, includendo tutto il litorale del Comune. In questo modo, tutte le spiagge di Bergeggi rientrerebbero all’interno dell’Area Marina Protetta.

Questa è sicuramente la sfida più importante che vogliamo portare avanti: al momento siamo in attesa della nomina della Commissione di Riserva da parte del Ministero, che comporta tempi burocratici piuttosto lunghi. Nel frattempo, grazie al lavoro degli enti di ricerca, stiamo preparando un dossier da presentare al Ministero per motivare l’ampliamento. Il progetto di espansione si inserisce nella cornice di un percorso più ampio, in linea con gli obiettivi del nostro Paese per il 2030, che puntano ad avere aree protette sul 30% del territorio nazionale.

Sicuramente, poi, dobbiamo continuare a implementare le nostre attività attraverso la partecipazione a bandi europei. La ricerca di fondi per noi è strategica: con i soli contributi ministeriali non potremmo portare avanti le nostre attività. Per questo ci rivolgiamo anche alle fondazioni private: un esempio concreto è il sostegno ricevuto dalla Fondazione Friends of Genoa, che ci sta supportando per finanziare gli studi necessari al percorso di ampliamento.

Un sostegno prezioso, per un iter di ricerca faticoso e importante. Che guarda al futuro: sia dell’Area Marina Protetta, che del percorso previsto dagli obiettivi 2030 del Paese.

Crediti delle foto: Area Marina Protetta Isola di Bergeggi.

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