Il ruolo del turismo per lo sviluppo dei territori più piccoli e marginali: è questo il tema scelto per l’edizione 2022 di DEDE.CO – Destination Design Conference, “Piccolo è bello fragile”, in programma a Finalborgo (SV) martedì 13 e mercoledì 14 dicembre. Promossa e organizzata dalla rete di imprese DE.DE Destination Design – costituita da Ideazione, Itur e Studiowiki, tre società con competenze differenti per rafforzare e far crescere le destinazioni turistiche – la due giorni di confronto si propone, quest’anno, di mettere in luce le diverse sfaccettature del binomio “turismo | valorizzazione”, al di là della retorica dei borghi.
Perché se è vero che la valorizzazione turistica delle aree interne e marginali può rappresentare uno straordinario meccanismo per innescare dinamiche virtuose di sviluppo territoriale, altrettanto alto è il rischio di generare impatti negativi sull’equilibrio ambientale, sociale e culturale dei luoghi e delle comunità. Si tratta, quindi, di saper “maneggiare con cura”. Tanto la materia turistica, quanto i territori.
Identità, reti e innovazione sono tre chiavi di lettura, complementari tra loro, che possono vedere il destination design protagonista. Intorno a queste tre parole, DEDE.CO 2022 presenterà una serie di riflessioni, casi pratici e soluzioni, per stimolare nuove visioni e approcci pratici allo sviluppo turistico territoriale.
Ripensare i luoghi in chiave turistica significa prima di tutto ragionare di identità e visione. In questo senso, comunicare un territorio vuol dire esprimere i valori in cui lo stesso territorio e la sua comunità si riconoscono – rendere visibile l’invisibile – utilizzando il destination marketing come strumento per riflettere su visione futura e valori identitari dei luoghi.
Per risultare attrattivi e competitivi sul mercato turistico, i piccoli territori sono poi chiamati a superare i confini e a ragionare in logica di rete, unica strategia vincente per affermarsi come destinazione, soluzione a bisogni comuni, ma anche fonte di apprendimento, crescita e cambiamento.
Infine, pensare a un nuovo modello di sviluppo delle aree marginali e dei piccoli paesi significa anche uscire dagli schemi, ripartire dagli spazi abbandonati e ragionare in chiave innovativa. Rigenerazione e innovazione, in questi contesti, sono due temi che toccano la dimensione turistica.
Sotto tutti questi aspetti, la Liguria appare una piattaforma ideale da cui partire per ragionare di destination design applicato ai territori marginali e per capire come il turismo possa contribuire allo sviluppo virtuoso dei territori. Tanto bella quanto fragile, la destinazione Liguria sta infatti attraversando una fase di ripensamento e riposizionamento – da una vocazione turistica ormai satura, come quella balneare, alla valorizzazione di altre naturali potenzialità turistiche (paesaggistiche, culturali, enogastronomiche, sportive) -, unita alla necessità, irrimandabile, di affrontare e superare i fenomeni di isolamento, spopolamento, invecchiamento della popolazione, perdita di attrattività, dissesto idrogeologico.
E nel cuore della Liguria e della sua riviera di ponente, c’è Finale Ligure: località tipicamente balneare, che ha saputo ripensarsi, diventando capitale mondiale dell’outdoor e destagionalizzando i flussi turistici, con una visione del futuro che ha fatto scuola. Una best practice che, tuttavia, continua a confrontarsi con i problemi e i rischi del “piccolo e fragile”. Temi attuali quali il carico sostenibile, l’overtourism, il mantenimento e la conservazione dell’ecosistema di percorsi e circuiti per il trekking, la spettacolarizzazione e banalizzazione dell’identità culturale, l’economia sommersa. Ecco perché Finale Ligure è la location ideale per ospitare la seconda edizione di DEDE.CO.
All’evento, che vedrà alternarsi speech individuali, confronti, tavole rotonde e testimonianze con i massimi esperti e professionisti del turismo a livello nazionale, si può partecipare in presenza, nella sede dell’Auditorium di Santa Caterina a Finalborgo, oppure online.