Chiudiamo il nostro excursus sui progetti del 2024 che hanno travalicato la pura comunicazione turistica parlando di imprese innovative e sostenibili in Appennino.
In contesti delicati e complessi come quello delle aree interne e montane del nostro Paese, il supporto alla nascita e allo sviluppo di giovani imprese ad alto tasso di innovazione sociale e sostenibilità rappresenta una chiave di volta strategica per rilanciare il tessuto economico e culturale locale, valorizzando l’identità, le tradizioni e le risorse del territorio. L’esperienza turistica, nel segno dell’autenticità, ne è una naturale conseguenza.
Lo sa bene Fondazione Edoardo Garrone, che dal 2014 è impegnata nella realizzazione di ReStartApp, primo incubatore in Italia ad essere dedicato specificatamente a giovani che vogliano avviare imprese in Appennino, nelle filiere tipiche dell’economia montana: agricoltura e agroalimentare, gestione forestale, allevamento, artigianato, cultura e, ovviamente, turismo. Intorno a ReStartApp, a partire dal 2020, si è sviluppato il più ampio e articolato Progetto Appennino, che oggi include anche percorsi di accelerazione e creazione di reti rivolti alle imprese locali.
Indice dei contenuti:
“Per salvare l’Appennino non bastano gli eroi”
Questa frase di Giorgio Masio, giovane imprenditore savonese e vincitore della prima edizione del campus ReStartApp con Altavia, primo birrificio agricolo della Liguria, racchiude in parole semplici un messaggio molto potente: il futuro dell’Appennino non può poggiare sulle spalle di pochi, ma richiede idee innovative, un’ampia e solida rete di supporto, competenze e strumenti concreti per generare cambiamento. Sono questi i “superpoteri” che Fondazione Garrone si propone di offrire ai giovani imprenditori montani attraverso Progetto Appennino.
Ed è proprio su questa visione che si è fondata la nuova campagna di comunicazione, realizzata da Studiowiki nel corso del 2024, oggi pronta ad essere declinata per l’edizione 2025 dell’iniziativa.
Una campagna… intelligente
Con un approccio originale, la campagna mette al centro della narrazione alcuni “animali simbolici” tipici dell’Appennino, espressione viva di un territorio da salvaguardare e proteggere, che allo stesso tempo incarnano le caratteristiche peculiari dei destinatari delle diverse iniziative di Progetto Appennino.
La giovane volpe rappresenta l’ingegno, l’intelligenza e la creatività degli aspiranti imprenditori (ReStartApp); il falco pellegrino l’esperienza, la forza che va potenziata e nutrita da nuove risorse (Vitamine in Azienda); l’orso e la pecora, molto diversi tra loro ma con esigenze comuni, la cooperazione necessaria per crescere insieme (Imprese in Rete).
Generati con il supporto dell’intelligenza artificiale, questi animali appenninici sono stati poi trasformati in immagini antropomorfe: ritratti a mezzobusto con dettagli realistici e tratti simbolici, successivamente elaborati con l’applicazione di luci fluo, per diventare veri supereroi, fieri di rappresentare una Fondazione che lavora concretamente a fianco dei giovani per potenziarne le capacità.
Idee che muovono montagne
Cifra stilistica della comunicazione di Progetto Appennino è, in fondo, quella stessa combinazione di tradizione e innovazione che non a caso contraddistingue intrinsecamente le giovani imprese montane. Ne scaturisce un messaggio visivo coinvolgente e immediato, che enfatizza i valori fondamentali del progetto e sottolinea un impegno proiettato verso un futuro sostenibile e dinamico per l’Appennino.
La campagna non è solo un invito a partecipare: è un messaggio di visione. Attraverso un’espressione grafica accattivante e il racconto di valori condivisi, Fondazione Edoardo Garrone dimostra che, quando il talento dei giovani incontra un sistema di supporto solido e innovativo, davvero “le idee muovono montagne”.
Per tutti coloro che desiderano fare la differenza nell’Appennino, è il momento di scoprire quali “superpoteri” Progetto Appennino può offrire. Le call per l’edizione 2025 sono in partenza e si potranno trovare presto sul sito di Fondazione Garrone.
Perché, come ha detto Giorgio Masio, non bastano gli eroi: servono idee, competenze, tenacia, collaborazione. E il futuro dell’Appennino può iniziare da qui.