Il lavoro ai tempi del turismo sostenibile

Cosa significa lavorare nel turismo oggi e come sta cambiando il mosaico delle professionalità del settore? Quello della valorizzazione dei territori è un tema che diventa sempre meno possibile affrontare senza guardare alla sostenibilità. Sostenibilità che assume una connotazione ampia, allargata, olistica.

Alcune destinazioni si ritrovano a fare i conti con l’overtourism, specialmente in concomitanza con grandi eventi, mentre le aree interne italiane, investite dal fenomeno dello spopolamento, nascondono tesori naturalistici e culturali fuori dalle rotte più battute. Nello stesso momento, il cambiamento climatico trasforma paesaggi, scenari, stagionalità.

Uno sviluppo turistico sano e sostenibile, che si declina in formule diverse a seconda delle caratteristiche della destinazione, deve riuscire a integrare aspetti socio-territoriali, ambientali ed economici. Nascono esigenze nuove, a cui si cerca di dare una risposta anche attraverso la formazione professionale di figure sempre più centrali per il settore.

Indice dei contenuti:

Il destination manager

Fondamentale nello sviluppo di una destinazione, il destination manager si occupa della promozione o del rilancio turistico di un territorio. Lavora per valorizzare le risorse culturali e ambientali della destinazione, facendosi carico in modo organico di diverse attività, dalla mappatura dell’esistente all’analisi delle esigenze del turista.

Il destination manager, attraverso un percorso condiviso con i diversi attori del territorio, va a definire le strategie di promozione più adeguate e a costruire l’offerta turistica, implementandola se necessario. Può avvalersi, a supporto delle attività, della collaborazione di altri professionisti, dai data analyst ai sustainability manager, figure in grado di gestire i flussi turistici di una destinazione per garantire un futuro sostenibile. Obiettivo di questo sforzo congiunto è sempre massimizzare la ricaduta positiva sul territorio, in termini economici e di sviluppo, minimizzando al tempo stesso l’impatto ambientale che può avere il turismo.

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Ponte sul torrente Forzo, Valle Soana. Foto di Davide Busetto.

Il mediatore territoriale

Il mediatore territoriale è un professionista con conoscenze trasversali, che spaziano dalla geografia, alla storia, all’economia, alla psicologia.

Un mediatore territoriale, grazie all’ampio ventaglio di competenze, è in grado di portare avanti ricerche sul territorio per progettare strategie di promozione turistica adatte alla destinazione e ai suoi equilibri. Deve riuscire a fare rete, facilitando i processi interni alla Pubblica Amministrazione e interagendo con soggetti pubblici e privati per favorire una collaborazione costruttiva tra gli attori del territorio.

Può trovare lavoro in enti pubblici locali e nazionali o in enti privati che operano nel campo della valorizzazione della destinazione, dalle agenzie di comunicazione alle fondazioni.

Il travel designer

Per rispondere a una domanda orientata a offerte sempre più personalizzate e tailor-made, la figura del travel designer si distingue dal tradizionale agente di viaggio concentrandosi sugli aspetti esperienziali, e sulle aspettative profonde del turista.

Hiking a Finale Ligure.

I travel designer costruiscono relazioni con gli attori locali per offrire esperienze autentiche, in linea sia con i bisogni di chi viaggia che con quelli della comunità e dell’economia del territorio.

Possono organizzare itinerari tematici, curando ogni aspetto dell’esperienza di viaggio, comprese la promozione e la vendita del pacchetto.

Un percorso di formazione specialistico

Diversi atenei italiani propongono corsi orientati a formare le nuove professionalità del turismo sostenibile. Dal 2018, l’Università degli Studi di Genova ha avviato il Corso di Laurea Magistrale in Valorizzazione dei territori e dei turismi sostenibili. Un percorso formativo di due anni, a cui possono accedere laureati di primo livello in Geografia, Scienze del Turismo e Scienze della Formazione.

Il corso mira a formare figure professionali in grado di gestire l’interazione tra i sistemi sociali, economici e ambientali di un territorio con il mercato turistico – nazionale e internazionale. Il curriculum coniuga competenze in ambito geografico, psicologico, educativo e storico con competenze giuridiche, preparando il laureato al lavoro nel settore del turismo e della comunicazione del territorio. Con un’attenzione particolare alle nuove sfide del settore, come il cambiamento climatico: gli studenti imparano a gestire e progettare, in collaborazione con altre figure professionali, azioni necessarie ad avviare o rafforzare l’offerta turistica dei territori con un approccio sostenibile a 360 gradi.

università turismo sostenibile

Conclusioni

Quello italiano è un territorio unico al mondo, ma al tempo stesso per molti aspetti fragilissimo. Fare turismo sostenibile oggi vuol dire riuscire a valorizzare e potenziare l’esistente, in un’ottica sia di conservazione che di sviluppo.

Immaginare il turismo in chiave sostenibile non è solo una scelta etica: è una necessità strategica per garantire che le meraviglie di oggi possano continuare a raccontarsi alle generazioni di domani.

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