Fondata sul lavoro

Maggi Giovanni—foto Quarto Stato dopo servizio da Milano

Oggi in tutto il mondo si celebra la Festa dei Lavoratori. La nostra Costituzione riserva al lavoro un posto d’onore, il primo articolo – che tutti più o meno ricordiamo a memoria (o almeno dovremmo). In quel primo articolo si dice che l’Italia è una Repubblica, che è democratica, che la sovranità appartiene al popolo; e che è la carta costituzionale il documento sul quale tutto questo si fonda e sta in piedi. Nell’articolo, i costituenti hanno scritto che l’Italia è “fondata sul lavoro”, e c’hanno messo anche un po’ di tempo ad arrivare a questo compromesso che riuscisse a mettere d’accordo tutti.

Tendiamo a dimenticarcene e a dare per scontate molte cose, ma trovarlo scritto lì, all’inizio, all’inizio di tutto, ci ricorda che è dal lavoro che passa la misura della nostra dignità umana. Perché è con il lavoro, quello degli scienziati e dei ricercatori, ad esempio, che sconfiggeremo questo virus; perché è con il lavoro dei sanitari, e con il loro sacrificio, che abbiamo contenuto, almeno un po’, il disastro che ci si è parato davanti; perché, ancora, è con il lavoro dei lavoratori delle attività essenziali che siamo riusciti a dare continuità al Paese nelle fasi più acute della pandemia.

In questo Primo Maggio 2020, c’è però uno scontro: quello tra la sicurezza (contro il contagio) e il diritto al lavoro (di chi ha legittimamente bisogno di aprire le proprie attività). Ma se il lavoro è libertà, anche quella di lavorare, come conciliarla con la salute, altro diritto fondamentale sancito dall’art. 42: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività […]”? Come al solito, tocca a noi. Tocca a noi cittadini, lavoratori e imprese, che tutti insieme sapremo essere molto migliori di quanto si pensi. Sta a noi fare scelte responsabili, ricordandoci che siamo noi i veicoli del contagio e anche quelli che lo possono fermare. Abbiamo dato enorme prova fino ad oggi e continueremo a farlo anche domani, dal 4 maggio in poi. Perché la ripartenza non sia solo una parentesi verso una seconda chiusura; perché se oggi il lavoro è ferito a morte, un secondo giro di serrata non lo ritroverebbe più in vita.

Grazie a chi lavora a Studiowiki e con Studiowiki. Buon Primo Maggio!

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